Pensione: cosa succede quando il coniuge muore prima di lasciare il lavoro

Andiamo a vedere cosa succede se uno dei due coniugi muore prima di andare in pensione. Quali sono gli effetti per il coniuge sopravvissuto? Scopriamolo insieme

Ecco quali sono i diritti del partner che rimane in vita e cosa accade quando si tratta di ex coniugi o di coniugi divorziati.

Pensione
Eco di Milano

La pensione è una tematica piuttosto delicata che può diventare ancora più complicata quando muore uno dei due coniugi. Cosa succede al superstite in questi frangenti? In caso di divorzio?

Tutta una serie di domande a cui non è semplice rispondere di primo impatto. Cerchiamo di capire di più in merito a queste dinamiche straordinarie che possono sempre capitare nel corso della vita.

Pensione: quali sono i diritti del coniuge superstite e cosa succede in caso di separazione o divorzio

Le dipartite premature di uno dei coniugi oltre a generare sgomento e tristezza lasciano in dote anche alcuni obblighi relativi a pratiche fiscali. Quale sorte spetta alla moglie o al marito rimasto in vita che risultata a carico di quest’ultimo?

Il sistema legislativo italiano tutela ampiamente il coniuge superstite in caso di morte del lavoratore. Ciò accade quando il vedovo o la vedova versano in uno stato di bisogno poiché erano completamente a carico del defunto.

Quando il contribuente regolarmente assicurato muore in età lavorativa, la controparte che resta in vita ha diritto alla “pensione indiretta”. Ciò però può avvenire solo a patto che l’ex contribuente abbia versato almeno 15 anni di contributi nel corso della sua vita assicurativa.

In alternativa vanno bene anche 5 anni di contributi di cui almeno 3 versati nei 5 anni precedenti alla morte. I familiari che possono ottenere questo trattamento sono il coniuge, i figli minori fino all’età di 26 anni qualora siano studenti oppure i fratelli o i genitori.

Qualora al momento del decesso del lavoratore i coniugi risultino in stato di separazione è ugualmente possibile ottenere la pensione indiretta, ma con alcune limitazioni. Il trattamento infatti spetta solo se la morte è avvenuta prima della sentenza di divorzio.

Se invece questo passaggio è già avvenuto, il beneficio può essere erogato solo se il coniuge sopravvissuto risultava titolare di assegno divorzile. Un nuovo matrimonio comporta in qualunque caso la decadenza della pensione indiretta. 

Al contrario se è il defunto ad aver contratto un ulteriore matrimonio prima di passare a miglior vita, l’ex coniuge mantiene il diritto a questa speciale pensione. È il tribunale a stabilire la ripartizione della quota tra i due superstiti in base alla durata dei matrimoni e allo stato di bisogno delle due parti.

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