La manovra finanziaria è stata approvata pochi giorni prima della scadenza ultima e due bonus che arriveranno direttamente in busta paga.
Uno sarà il frutto del lavoro di due governi per abbassare le tasse sul lavoro, mentre l’altro quello di una coincidenza che riguarda il primo gennaio.
Abbassare le tasse sul lavoro è considerato fondamentale in Italia. Il nostro Paese soffre di una delle più alte pressioni fiscali nei paesi sviluppati. Questo non solo limita la capacità di spesa dei lavoratori, ma scoraggia gli investimenti dall’estero rallentando l’economia. L’ammontare di tasse sul lavoro aumenta il prezzo di prodotti e servizi erogati in Italia, rendendoli meno competitivi.
Taglio del cuneo fiscale, cosa ha fatto il governo?
La manovra finanziaria è stata approvata dal parlamento il 29 dicembre, a poco più di due giorni dalla scadenza ultima. Il grosso delle risorse spostate dalla legge andrà a coprire il caro energia, e buona parte delle misure più dispendiose cadono nel solco lasciato dal Governo Draghi. Un esito abbastanza inevitabile, dati i tempi molto ristretti che un governo insediatosi a settembre ha per scrivere la legge di bilancio.
Tra le norme che più ricalcano l’operato dell’ultimo governo c’è il taglio del cuneo fiscale. Si tratta della riduzione delle tasse sul lavoro che pesano sul prezzo dei prodotti o dei servizi e sulle entrate delle aziende. Si tratta di una norma molto importante per il nostro Paese, dato che l’Italia è, tra i paesi sviluppati, uno di quelli con il cuneo fiscale più ampio.
Ridurlo è un costo per lo stato, ma ha dimostrato di essere anche un intervento estremamente utile per l’economia. Recenti analisi hanno rivelato come l’ultimo grosso taglio al cuneo fiscale, operato dal governo Renzi, abbia contribuito a sbloccare la crescita delle imprese italiane, che dopo la pandemia hanno iniziato a correre molto più forte del resto d’Europa.
Il governo Meloni non si è però limitato a confermare il taglio al 2% deciso da Mario Draghi, ma ha invece pensato di aumentarlo ulteriormente. Si passa quindi al 3% di taglio del cuneo fiscale, con un bonus sostanzioso sia per le aziende che per i lavoratori, erogato direttamente in busta paga.
Bonus in busta paga, quanto riceveranno i lavoratori a gennaio?
Il taglio del cuneo fiscale avrà un impatto diretto sulla busta paga di quattro milioni di lavoratori. Riguarderà infatti tutti coloro che ricevono meno di 25.000 euro all’anno. Per coloro che invece rimangono sotto la soglia dei 35.000 euro l’anno, compresa nel precedente intervento del governo draghi, gioveranno in misura minore del taglio.
L’aumento varierà in base allo stipendio stesso. Essendo un taglio percentuale, i vantaggi cresceranno al crescere del valore dello stipendio. Un lavoratore che riceve 1000 euro al mese otterrà circa 130 euro in più all’anno. Mentre un lavoratore che ne percepisce 1900, una cifra vicina alla soglia degli stipendi che rientrano in questa norma, arriverà a 247 euro all’anno in più in busta paga.
A gennaio però ci sarà anche un’altra sorpresa in busta paga, dovuta al fatto che il primo giorno dell’anno cadrà di domenica. Di conseguenza la busta paga relativa al primo mese del 2023 conterrà una festività non goduta. I dipendenti si troveranno quindi un giorno in più pagato a fine mese.