Matteo Salvini ha una sua idea di Codice della Strada e l’ha subito presentata puntando ad un cambiamento rivoluzionario.
Importi delle multe in base al reddito e ritiro della patente a vita, queste le linee generali del piano rivoluzionario del Ministro delle Infrastrutture.
Il Codice della Strada potrebbe essere modificato a breve con pene più severe in caso di infrazioni gravi e un aumento degli importi delle sanzioni legato al reddito. Novità che stordiscono per un momento gli automobilisti, scossi dal significato della possibile rivoluzione pianificata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per quanto riguarda gli incidenti stradali mortali con chiara responsabilità di un conducente (droga, alcool, omissione di soccorso…) è possibile che i cittadini siano concordi nell’inasprire la normativa. Non è tollerabile, infatti, che assassini sulla strada ubriachi al volante riprendano la patente e cadano in una recidiva così grave. Accade, purtroppo, e a rimetterci sono giovani vite spezzate improvvisamente. Le polemiche sono scattate principalmente con riferimento alla proposta di multe in base al reddito. Ma capiamo meglio le intenzioni di Salvini.
Il Codice della Strada pronto al cambiamento
La revisione del Codice della Strada ci sarà, questo è stato chiaramente annunciato da Matteo Salvini e ribadito da Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture. Nello specifico, si studierà la possibilità di creare una proporzionalità tra reddito e sanzioni. Il ragionamento è che una multa da 200 euro fa piangere un cittadino dallo stipendio di mille euro mentre fa il solletico a chi guadagno 4 mila euro al mese. Per contrastare i fenomeni che violano la sicurezza stradale servono, questa la spiegazione di Bignami, deterrenti maggiori come sanzioni più elevate in base alla ricchezza.
Inoltre occorrerà considerare la revoca a vita della patente per le infrazioni più gravi. La possibilità di uccidere sulle strade non deve far valutare gli eventi con superficialità. Matteo Salvini ha intenzione di convocare un tavolo proprio per modificare il Codice della Strada, fermo alle norme di trent’anni fa. Da introdurre anche l’obbligo del casco e della targa sui monopattini per poter identificare il mezzo.
Quali conclusioni si possono trarre
Punire i cittadini per i reati commessi è giusto, punire i cittadini per il reddito è sbagliato. Chi riesce a costruire una vita economicamente agiata studiando, sudando e impegnandosi durante ogni giorno della propria vita deve più soldi alla società? Di chi è la colpa di tanta povertà in Italia? Di chi è riuscito a raggiungere una posizione di livello o dello Stato che non dà l’opportunità di accedere a posti di lavoro o impone tasse su tasse onerose che abbattono le retribuzioni o le pensioni?
Pensare di diversificare una multa per divieto di sosta in base al reddito è l’idea di una società socialista – dice Osvaldo Napoli, Responsabile Infrastrutture e Trasporti di Azione – inammissibile e priva di fondamenta logiche. Invita, dunque, Giorgia Meloni a chiedere ai componenti del Governo un maggiore ragionamento prima di esporre idee anzi “idiozie agli italiani frastornati da tanti fuochi d’artificio“.