Se hai una passione per i musei, eccotene cinque a Milano che potrai visitare gratis durante tutto l’anno.
I cinque musei gratis che ti elencheremo si trovano tutti a Milano, una città che ha molto da dare in termini di cultura e arte. Si tratta di luoghi poco conosciuti ma che custodiscono al loro interno oggetti dal grande valore artistico. Stiamo parlando di musei di arte contemporanea, dimore storiche e collezioni di moda e gioielli, vediamoli insieme.
Iniziamo con la Casa Museo Boschi Di Stefano, aperta nel 2003 e oggi custode di molti pezzi dell’arte italiana del Novecento. All’interno di questo luogo troviamo trecento opere, appartenenti alla collezione di Antonio Boschi e Marieda Di Stefano. Questa casa era la loro e venne donata al Comune di Milano circa cinquant’anni fa. Si tratta di un appartamento progettato da Piero Portaluppi, che ha seguito uno schema ben preciso, con allestimenti a quadreria e mobili d’epoca.
Al suo interno vi è un corridoio dedicati a diversi artisti, tra cui Boccioni, Marussig e Severini. Si prosegue poi con lo studio dedicato al Novecento, anche qui troviamo opere di quel periodo, tra cui spiccano i nomi di Tosi, Casorati, Funi, Guidi e Carrà. Non ci si ferma qui, poiché la casa ospita anche una sala monografica per Mario Sironi e la sua opera Venere dei porti, più le sculture di Arturo Martini.
Le pareti di questa casa ospitano anche le opere di Renato Birolli, uno degli artisti di “corrente”, e quelle di Giorgio Morandi e Filippo de Pisis. Concludiamo segnalandovi il salone, con un pianoforte originale, in onore della Scuola di Parigi. Spiccano le opere di De Chirico, Savinio, Campigni, Paresce e Mafai. Vi sono poi sale dedicate ai chiaristi, agli artisti postcubisti, spazialisti e nucleari. Da vedere anche l’ultima sala, dedicata all’Informale, con un’opera di Emilio Vedova e due di Piero Manzoni.
In via Torino, è possibile entrare all’interno dello studio museo Francesco Messina. Questa struttura, un tempo una Chiesta dedicata a San Sisto, sarebbe stata distrutta, senza l’intervento di Messina. Quest’ultimo era uno scultore di origini siciliane, e docente all’Accademia di Brera.
Questo luogo è diventato il suo studio, subito dopo la sua ristrutturazione. Dopo la morte dell’artista, il Comune di Milano ha deciso di tenere aperta la struttura. Entrando al suo interno, è possibile visitare una mostra permanente e osservare più di 100 opere. Si tratta di sculture e disegni, si va dai nudi, ai ritratti di ballerine fino a quelli cavalli.
Attualmente chiuso per restauro, all’interno di questo edificio è possibile assistere a manifestazioni di arte contemporanea, o spazi di confronto tra gli artisti. Oltre alle opere di Messina, troviamo anche quelle di un altro scultore milanese, Guido Lodigiani, questo grazie a una recente donazione.
Dopo un’inaugurazione nel 2004, il Pirelli è diventato un punto di riferimento per artisti contemporanei. E pensare che altri non era che un’ex fabbrica di locomotive.
I suoi 15mila metri quadrati sviluppati orizzontalmente hanno ospitato installazioni siste-specific XXL, come I sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, opera di larga scala.
Lo spazio è fondamentale qui e difatti ogni opera o progetto viene progettato in base ad esso. Al momento, fino al 26 febbraio 2023 è possibile visitare la mostra “Neon Corridors Room” di Bruce Nauman. Questa mostra ha visto la collaborazione della Tate Modern e dello Stedelijk Museum, e propone più di 30 opere realizzate in circa 50 anni di carriera. Una mostra dedicata alla luce, il suono e l’architettura.
Continuiamo con il Museo d’arte contemporanea, situato in quello che un tempo era un Ospedale Psichiatrico, il Paolo Pini di Milano. Il MAPP è stato creato nel 1993, per opera di Teresa Melorio ed Enza Baccei. Non finisce qui, in quanto alla sua istituzione hanno partecipato anche l’Accademia di Brera, la Fondazione Mazzotta e altre gallerie ed istituzioni come le Gallerie Seno e Tosello e lo Studio d’Arte Cannaviello.
Quando è stato creato, l’idea era quella di renderlo un punto di ritrovo per gli artisti e chiunque avesse problematiche psichico. L’intenzione era favorire il veicolarsi di idee, creatività e arte. Sugli stessi muri è possibile osservare le opere realizzate da ciascuno.
Col tempo, il MAPP ha ospitato Botteghe d’Arte e professori dell’Accademia di Brera, oltre ad artisti italiani e stranieri di una certa fama. Ognuno di loro fu chiamato a creare qualcosa sui muri di questo Museo. Fu un’impresa senza precedenti: gli artisti non solo parteciparono gratuitamente ma coinvolsero anche i pazienti.
Finalmente nel 1995, il Museo venne inaugurato, con tutti i suoi padiglioni e parchi ricoperti di opere, ancora visibili adesso. Parliamo di murales e sculture, tutte opere eseguite da ben oltre 140 autori.
Eccoci alla fine, concludiamo con il Palazzo Morando, che nel ‘900 venne donato al Comune dalla nobile Lydia Caprara Morando Bolognini. Si tratta di un palazzo elegante, con un’architettura in perfetta sintonia col cinquecento e i gusti dei nobili che vi hanno abitato per molto tempo.
Dal 2010, questo sontuoso Palazzo è diventato la sede del Museo della Moda e Costume di Milano. Da un lato contiene la Pinacoteca, una vera e propria galleria d’arte e dall’altra abbiamo le sale di Palazzo, con ancora i vestiti e gli accessori dell’epoca, ben conservati e affascinanti da vedere.
Sembra che Lydia Morando avesse una vera passione per l’Oriente e i suoi customi, tanto da avere istituito quella che oggi viene chiama la Galleria Cinese, una stanza ancora oggi presente e tra le più apprezzate. Non è l’unica sala antica presente nel Palazzo, poiché segnaliamo anche la Sala dell’Olimpo e il Salottino dorato, entrambi conservati al meglio e rispettando lo stile originale dei tempi.
Oltre a conservare i ritratti della nobile famiglia Morando, il Palazzo contiene anche le opere della collezione Litta dell’Ospedale Maggiore di Milano e l’opera di Vincenzo Vela “La preghiera del mattino”. Se siete degli appassionati d’arte e in particolare del periodo, certamente apprezzerete anche questo luogo ricco di testimonianze del passato.
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