La manovra finanziaria del 2023 ha modificato il panorama dei bonus sulla casa per il prossimo anno, togliendone alcuni.
Ad essere tagliato è stato soprattutto il Superbonus, che negli ultimi anni ha spinto il mercato delle ristrutturazioni edilizie e che ora potrebbe rallentare sensibilmente.
La riduzione del Superbonus è dovuta anche alla quantità di truffe dovute alla cessione del credito d’imposta, con cui lo Stato si è ritrovato a dover fare i conti. Sopravvivono però anche gli altri bonus ristrutturazione, che permettono di ottenere sconti minori ma con più facilità. Ecco una panoramica di tutti i bonus disponibili a chi, durante il 2023, voglia ristrutturare casa.
Superbonus, cosa rimane del 110%
Negli ultimi anni, quando si pensa ai bonus immobiliari sulla ristrutturazione delle case, la prima cifra che viene in mente è il numero 110. Il Superbonus 110% ha infatti rivoluzionato il mercato delle ristrutturazioni. Per due anni, a patto di rispettare stringenti vincoli energetici che imponevano che gli interventi fossero sufficienti a far saltare due categorie energetiche alla propria abitazione, era possibile ottenere uno sconto del 110% sul costo del lavoro in detrazioni fiscali.
Grazie alla cessione del credito d’imposta, questo sconto poteva essere applicato direttamente in fattura, permettendo di fatto di effettuare complessi lavori di miglioramento di un’abitazione a titolo completamente gratuito. Per anni questo bonus ha spinto il mercato delle ristrutturazioni, ma ha anche causato una serie di truffe che puntavano a sottrarre soldi allo stato con cantieri mai avviati e lavori inesistenti. Così i vari governi che si sono susseguiti hanno reso più difficile accedere al credito d’imposta e infine il governo Meloni ha tagliato lo sconto.
Non più 110% ma 90%, almeno per i condomini. Per le case unifamiliari il bonus vale ancora per la vecchia percentuale fino al mese di marzo del 2023. Inoltre i proprietari di villette potranno usufruire del bonus al 90% fino al mese di dicembre del 2023 ammesso che abbiano un reddito inferiore a 15.000 euro, attestato dall’ISEE.
Gli altri bonus casa, dall’ecobonus al bonus ristrutturazione
Il Superbonus ha anche l’inconveniente di dover rispettare una serie di vincoli molto stringenti, che altri bonus non hanno. Si tratta degli ormai conosciutissimi ecobonus e bonus ristrutturazione. Entrambi permettono di ottenere uno sconto fiscale attorno al 50% dei lavori fino ad una cifra massima di 96.000 euro. Non sono necessari in questo caso i cosiddetti interventi trainanti, ma ci sono comunque alcune regole da rispettare.
Per il bonus ristrutturazione bisogna avviare lavori di manutenzione straordinaria della propria abitazione, a meno che non si tratti di un condominio. In quel caso si può anche richiedere il bonus per ristrutturazioni ordinarie. L’ecobonus si lega a interventi di miglioramento energetico, come l’acquisto di sistemi di riscaldamento più efficienti, e può arrivare fino al 65% della spesa. Confermato per il prossimo anno anche il bonus al 50% per l’acquisto e l’installazione di pannelli fotovoltaici, e sistemi di accumulo dell’energia elettrica ad essi legati.
Altro bonus che rimane in vigore è il Sismabonus, dedicato ad interventi anti sismici molto importanti in un paese ad alto rischio come l’Italia. Nelle zone di rischio sismico 1 e 2 questo bonus può arrivare a coprire fino al 80% della spesa. Resistono poi anche i bonus per elettrodomestici e mobili, sempre disponibili nel contesto di una ristrutturazione generale dell’abitazione in cui vengono ubicati.