Il valore reale di uno specifico esemplare di moneta o di banconota è dato sostanzialmente dalla sua storia.
Andare, in qualche modo a intercettare quello che è di fatto il trascorso di una specifica banconota o moneta non è certo cosa di tutti i giorni. Il percorso stesso di un dato esemplare è dato chiaramente da quella che è stata la sua storia, e prima ancora da come è successo, di fatto che la stessa banconota, per dire, fosse entrata in circolazione. Di conseguenza l’analisi diventa a tutti gli effetti circolare, a trecentosessanta gradi, senza alcun dubbio.
Nel raccontare di banconote passate, in circolazione non più ormai da tantissimi anni, non si può evitare, in qualche modo di andare a prendere l’intera esperienza di quest’ultimo elemento e andare man mano quindi a contestualizzarlo, riportarlo fedelmente. La storia delle banconote della vecchia lira, per intenderci, è tra le più prestigiose e fascinose che il trascorso stesso del collezionismo possa offrirci. Emozioni e sensazioni davvero immortali.
Basti considerare, per dire, il legame che intercorre tra il nostro paese e la vecchia lira. Tre diversi secoli in cui si è percorsa, in qualche modo, qualsiasi strada, dal sentiero più drammatico alla via della speranza. Guerre, dittatura, tragedie e quant’altro. L’immagine della vecchia lira è insomma chiaramente adagiata quantomeno nella mente su quella del nostro paese. Legame rimasto immutato fino all’arrivo della moneta unica comunitaria.
Con l’avvento dell’euro certe banconote hanno chiaramente acquisito un fascino che forse prima nessuno aveva ancora identificato. Ovviamente quello che si considera in qualche modo passato come sempre prende molto di più rispetto al resto. Succede quindi che con il passare degli anni numerosi esemplari finiscono per diventare tra i più ricercati in assoluto presso lo specifico contesto collezionistico. Un universo completamente a se stante.
Per quel che riguarda poi lo specifico contesto collezionistico possiamo dire di trovarci, oggi, di fronte a una struttura completamente autosufficiente, governata e rivitalizzata, se cosi possiamo dire da un mercato che rappresenta la vera e propria anima di tutto. Il contesto specifico, poi, con l’avvento del web ha di certo vissuto una sorta di seconda vita. Una parentesi con molta probabilità davvero inaspettata che ha cambiato le carte in tavola in ogni senso.
Il web ha stravolto le logiche, le regole, l’approccio stesso dell’appassionato, che oggi, grazie a una connessione e a un semplice click può avere accesso liberamente a milioni e milioni di pagine di contenuti dalle quali poter attingere qualsiasi informazione, dettaglio o comunque preziosa immagine. Il tempo dei cataloghi e dei mercatini è insomma finito lo stesso collezionista oggi ha la possibilità di guardare il tutto con occhi completamente diversi.
L’appassionato oggi ha la possibilità d’interagire con un universo completamente nuovo, approcciarsi con altri collezionisti, stabilire un contatto con loro che sia di quelli utili al proprio percorso collezionistico. Scambiare pareri, informazioni, gli stessi esemplari magari, acquistare e vendere, cioè, in tutta sicurezza. Al centro di ogni cosa la soddisfazione dei propri interessi collezionistici. Partecipare, inoltre ad aste online o in presenza, organizzate spesso dalle stesse piattaforme.
Banconote, il taglio dice tutto Alessandro Volta: l’esemplare che fa impazzire i collezionisti
Oggi più che mai a far impazzire i collezionisti di ogni parte del mondo ci sono gli esemplari della vecchia lira. Tra questi, di recenti è tornata di moda una specifica banconota. La vecchia 10mila lire con impressa in bella vista l’immagine di Alessandro Volta. L’ esemplare in questione stampato per la prima volta nel 1984 è stato poi riprodotto nel 1985, nel 1988, nel 1989, nel 1992, nel 1994, nel 1995, nel 1997 e nel 1998. In circolazione stabilmente dal 1985 fino al 2002.
Il ritratto di Alessandro Volta, rappresentato attraverso un’opera di Giovita Garavaglia, spicca su una delle due facciate. L’opera in questione è oggi esporta a Roma presso l’Istituto Nazionale per Grafica. Sul retro, il Tempio Voltiano, edificio costruito a Como nel 1927 in occasione del centenario della morte dello stesso Alessandro Volta. La banconota insomma presenta un valore per cosi dire artistico, davvero non indifferente.
La banconota misura 133 mm x 70 mm. Tra i vari elementi della stessa banconota le firme del Governatore della Banca d’Italia e del Cassiere. In base all’anno di stampa troveremo le firme di Ciampi e Stevani o di Ciampi e Speziali, di Fazio e Speziali o ancora di Fazio e Amici. Attenzione, quindi, per una eventuale valutazione all’anno di conio, tiratura, condizioni di conservazione ed eventuali errori di stampa contenuti dagli stessi esemplari
Tra gli elementi da tenere poi fortemente in considerazione troviamo poi il numero di serie che va a scandire in qualche modo la natura stessa dell’esemplare. La prima serie, inizio per AA e fine per A, può valere attraverso i suoi esemplari una cifra che varia dai 10 euro ai 250 euro. Esistono poi seriali davvero unici nel proprio genere. 6 volte il numero 1, per esempio, valore fino a 200 euro dell’esemplare specifico. Seriale 123456, in ottime condizioni di conservazione circa 120 euro, sul mercato collezionistico.
Inoltre, 5 zeri e poi il numero 1. In questo caso specifico parliamo di una valutazione di circa 700 euro. Troviamo poi le serie sostitutive. Parliamo quindi di banconote utilizzate per la sostituzione di esemplari danneggiati o logori. Nel caso specifico l’inizio serie sarà sempre scandito dalla lettera X:
- Inizio in XA se in Fior di Stampa possono valere fino a 1300€ per pezzo.
- Inizio per XB se in Fior di Stampa possono valere fino a 650€ per pezzo.
- Inizio per XC se in Fior di Stampa possono valere fino a 600€ per pezzo.
- Inizio per XD se in Fior di Stampa possono valere fino a 400€ per pezzo.
- Inizio per XE o XF se in Fior di Stampa possono valere fino a 150€ per pezzo.
- Inizio per XG o XH o XK se in Fior di Stampa possono valere fino a 35€ per pezzo.
Valore assoluto è dato sempre e comunque dalle condizioni di conservazione dell’esemplare. In linea di massima il valore minimo di tali esemplari gravità in media intorno ai 15 euro. Un “pezzo” davvero unico nel suo genere, che ancora oggi, a distanza di molti decenni lascia ancora a bocca aperta milioni di appassionati pronti a tutto pur di custodire nella propria collezione questo magnifico esemplare.