Attenzione, nuovi controlli anche nel corso del 2023 sui conti correnti al fine di contrastare l’evasione fiscale. Ecco chi finisce nel mirino del Fisco.
Anche nel corso del 2023 continua la lotta all’evasione fiscale, con l’Agenzia dell’Entrate che continuerà a monitorare i movimenti dei contribuenti. Ma quando scattano i controlli e come vengono effettuati? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
L’evasione fiscale continua purtroppo a essere uno dei principali problemi della nostra società. Tali comportamenti, infatti, finiscono per avere un peso non indifferente sul bilancio dello Stato e di conseguenza sulle nostre finanze personali. Questo perché con le tasse che paghiamo contribuiamo all’erogazione dei vari sussidi e servizi pubblici.
Proprio al fine di contrastare tale triste fenomeno, la macchina amministrativa non si ferma mai. Anzi, anche nel corso del 2023 verranno effettuati nuovi controlli sui conti correnti al fine di verificare eventuali movimenti sospetti. Ma quando scattano i controlli e come vengono effettuati? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Come già detto, anche nel corso del 2023 verranno effettuati i controlli volti a contrastare l’evasione fiscale. Ma quando scattano? Ebbene, quest’ultimi in genere hanno luogo quando l’Agenzia delle Entrate rileva delle forti incongruenze tra saldo e giacenza media dei conti.
Ma non solo, è possibile finire sotto la lente di ingrandimento del Fisco anche in presenza di prelievi troppo ravvicinati oppure quando quest’ultimi sono troppo pochi rispetto allo stile di vita condotto dal soggetto interessato.
Facendo un’analisi delle varie spese, prelievi e versamenti, d’altronde, il Fisco può trarre un quadro della situazione economica di ogni cittadino e procedere con gli opportuni accertamenti, in caso di movimenti sospetti.
Questo ad esempio avviene se un cittadino dichiara un reddito particolarmente basso, ma poi effettui acquisti dal valore decisamente alto. Sempre in tale ambito è bene sapere che se si spende più del 20% di quanto guadagnato, l’Agenzia delle Entrate può chiedere delucidazioni in merito alla provenienza dei soldi. Se il rapporto tra entrate e uscite è congruo, invece, non vi è nulla da temere.
Soffermandosi sui controlli effettuati per contrastare l’evasione fiscale, è bene sapere che quest’ultimi vengono attuati attraverso l’incrocio di dati. Quest’ultimi riguardano conti correnti, ma anche bonifici e uso di denaro contante.
In questo modo è possibile verificare le capacità economiche dei cittadini e valutare se corrispondono o meno con quanto comunicato in sede di dichiarazione dei redditi. In caso di incongruenze, ecco che scattano gli accertamenti. A quel punto sarà compito del cittadino dimostrare la provenienza lecita del denaro a propria disposizione.
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