I FANS, o farmaci anti infiammatori non steroidei, sono consigliati per la cura di alcuni sintomi del Covid.
Sono farmaci molto comuni, come l’Aspirina o l’Ibuprofene, ma di recente sono stati oggetto di uno studio che ne ha analizzato l’utilizzo per la cura di una specifica patologia.
Uno studio statunitense ha infatti analizzato l’utilizzo dei FANS nei pazienti affetti da osteoartrite, patologia che causa dolore alle giunture. In particolare gli effetti che questi possono avere su una determinata infiammazione della membrana che ricopre le articolazioni del ginocchio, la sinovite. Spesso i pazienti che soffrono di questa malattia hanno dolori cronici, di entità variabile, che vengono curati tramite l’utilizzo di farmaci anti infiammatori non steroidei anche senza prescrizione medica.
Cosa sono i FANS e perché sono consigliati contro il Covid
I FANS, o farmaci anti infiammatori non steroidei, sono medicinali molto comuni e conosciuti, presenti in quasi ogni casa delle famiglie italiane. In questo gruppo rientrano farmaci come l’Aspirina, l’Ibuprofene o il paracetamolo. Sono solitamente palliativi, curano cioè i sintomi di una malattia e non la sua causa. Questo perché i loro tre effetti principali agiscono su alcuni dei sintomi più comuni: febbre, infiammazione e dolore.
Il primo effetto, sottolineato anche dal nome di questo gruppo di farmaci, è quello anti infiammatorio. I FANS non agiscono però sulla causa dell’infiammazione, ma si limitano a ridurre gli effetti. Allo stesso modo agiscono anche come antipiretici, abbassando la temperatura corporea in caso di febbre alta inducendo sudorazione. Infine hanno anche un generico effetto analgesico, che li rende ottimi anti dolorifici in caso sia di dolori acuti, sia di patologie che causano dolori cronici dato che non causano dipendenza o assuefazione.
Il motivo per cui furono consigliati contro il Covid è perché questi tre effetti si combinano per limitare i sintomi della malattia. I FANS riducono infatti le infiammazioni alle vie respiratorie, la febbre alta e i dolori articolari causati dal virus SARS-CoV-2, che rendono la degenza molto complicata per i pazienti. Le autorità sanitarie hanno più volte sottolineato come la terapia palliativa tramite questi farmaci sia il modo migliore per contrastare la malattia Covid 19.
Il nuovo studio sull’osteoartrite
Il nuovo studio sui FANS si concentra però sul loro utilizzo per la cura dei sintomi dell’osteoartrite. Un progetto quadriennale a cura della dottoressa Johanna Luitjens del Radiological Society of North America ha studiato gli effetti a lungo termine che questi farmaci possono avere nei pazienti che soffrono di questa malattia.
L’esperimento ha coinvolto un totale di 700 persone, 129 che soffrono di osteoartrite del ginocchio e curano i sintomi tramite i FANS e i restanti che invece non utilizzano questi farmaci. I risultati dello studio hanno indicato come nei pazienti che utilizzano gli anti infiammatori non steroidei il quadro infiammatorio della membrana che ricopre l’articolazione del ginocchio, una patologia chiamata sinovite, sia peggiorato nel tempo.
Secondo i ricercatori però la causa di questo peggioramento non è da ricercarsi nell’utilizzo del farmaco in sé, ma in ciò che la cura palliativa permette: una vita più attiva. La riduzione del dolore permette ai pazienti di muovere meglio l’articolazione, ma non agendo sulla causa dell’infiammazione questo peggiora lo stato della membrana. Lo studio quindi sottolinea come utilizzare questi farmaci non risolva i problemi di fondo che causano i dolori e le infiammazioni per le quali i pazienti li assumono.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).