Amore sano o relazione tossica? Spesso è difficile riconoscerne le differenze e agire di conseguenza.
Tutti quanti parlano di relazioni tossiche ma pochi sono disposti ad ammetterne di starne viveno una. Questo avviene per diversi motivi: spesso non lo sappiamo nemmeno noi, scambiamo infatti tratti tossici di una relazione come qualcosa di normale, naturali problemi che tutti hanno. In realtà, non è proprio così.
Vediamo di distinguere cos’è normale da ciò che non lo è, così da riconoscere in tempo un amore non sano.
Com’è fatta una coppia sana
Un amore sano è fatto di crescita, non di mancanza. Due persone che si amano e trascorrono il tempo insieme perché hanno il piacere di farlo sono ben diverse da due persone che decidono di stare insieme poiché non sanno stare soli o perché da soli sentirebbero troppo la mancanza dell’altro. Si ama perché si vuole farlo, non perché ci manca qualcosa.
Provare notalgia quando il partner non c’è è normale, così com’è normale voler condividere con lui tutti i momenti, buoni e cattivi, ma se questo significa rinunciare ai nostri spazi, interessi e amicizie per dedicarci solo all’altro, qualcosa non va. Se amiamo un’altra persona, dobbiamo amare anche noi stessi o il rischio è di dedicarsi in maniera totalizzante alla vita di un altro, dimenticandosi di vivere la propria.
Molti credono che provare un sentimento totalizzante per un’altra persona sia amore vero ma non è così, è autodistruzione. Frasi come “Non faccio questo perché lui non vuole”, oppure “Rinuncio a fare una cosa che prima adoravo perché lei ha preteso che non la facessi” dovrebbero farci rabbrividire. L’amore dovrebbe essere un’aggiunta al nostro essere, non un continuo togliere alla nostra personalità.
Una coppia sana comprende tutto questo e sa essere amica, amante, complice. Chi ne fa parte sa quando dare e quando prendere, quando prendersi cura dell’altro e quando lasciare che sia l’altro a prendersi cura di lui. Le coppie sane sono quelle equilibrate, in grado di vestire il ruolo giusto quando è richiesto, amando l’altro senza però soffocarlo.
Come riconoscere una relazione tossica
Nelle relazioni patologiche ciò che manca è proprio l’equilibrio. I due componenti svolgono sempre gli stessi ruoli, nonostante le circostanze richiedano uno scambio. Un tipico esempio in psicologia è la dinamica genitore-figlio, ossia quando uno dei due partner fa da genitore all’altro, per esempio una moglie che fa da mamma al marito. Inevitabilmente, coppie di questo tipo sono destinate a perdere la componente sessuale che di norma caratterizza le coppie amorose.
In una relazione non sana uno dei due prende più di quello che dà, per esempio quando nel momento del bisogno lasciamo che l’altro ci consoli e stia accanto ma non facciamo altrettanto quando arriva il nostro turno. O ancora, quando in caso di conflitto, uno dei due tende sempre ad accusare l’altro, umiliarlo, addossargli colpe che non gli appartengono.
Questo è un altro punto che differenzia una relazione tossica e una sana: l’abilità nel trovare un punto comune, il voler mediare e risolvere, fare un passo verso l’altro e la volta successiva lasciare che sia l’altro a farlo. Nei rapporti tossici invece, non c’è alcun desiderio di riappacificarsi, o almeno non c’è da entrambe le parti.
Tutte le differenze tra coppie sane e non
Cerchiamo di essere più specifici ed elencare in maniera chiara cosa differenzia un amore sano da una relazione patologica.
Abbiamo già detto, che l’amore vero mira allo sviluppo e alla crescita, individuale e di coppia, mentre quello tossico si basa sull’ossessione e la mancanza. Un amore vero non chiede all’altro di rinunciare ai suoi interessi e spazi, anzi. Un amore tossico invece vi chiederà di dedicarvi totalmente alla relazione, lasciando fuori tutto il resto, lasciando fuori tutto ciò che siete come individui. Quando si è in coppia, non bisogna dimenticare se stessi, i propri desideri e le proprie amicizie, non c’è mancanza di rispetto nel volersi ritagliare i propri spazi. Una persona che vi ama cercherà di incoraggiarvi a migliorarvi, non si spaventerà nel vedervi mentre lo fate.
In una relazione sana c’è fiducia e rispetto, non gelosia e possessività. In caso di problemi o decisioni da prendere, se ne parlerà insieme, non ci saranno imposizioni o scelte prese senza neanche considerare la volontà dell’altro.
Le parole d’ordine in una relazione sana sono libertà, nessun pregiudizio, felicità, crescita. Mentre in una tossica saranno divieti, imposizioni, manipolazione, umiliazione, sensi di colpa.
Fate attenzione al linguaggio verbale e non verbale dell’altro, al modo in cui parla di voi quando siete soli o in compagnia, al modo in cui vi si rivolge, al tono che usa. Scappate da chi tenta di farvi sentire sbagliati, da chi vuole cambiarvi, incolparvi di ogni cosa che non va. Aprite le braccia invece a chi vi lascia liberi di essere voi stessi, inseguire i vostri obiettivi, migliorarvi e amarvi.
Alcuni atteggiamenti a cui fare attenzione
Tutte le coppie, anche quelle più stabili e forti devono affrontare momenti di difficoltà, in cui le liti possono scoppiare con maggiore facilità e in cui trovare un punto di mediazione diventa più difficile del solito. Ciò che però differenzia le crisi “normali” da delle situazioni patologiche è il continuo presentarsi della stessa situazione che ci fa stare male. Qui di seguito alcuni esempi.
Una coppia tossica tende a litigare sempre per le stesse cose, in genere per mancanza di ascolto reciproco, comunicazione o per un diverso modo di intendere e vedere le cose. Quante volte ci è capitato di pensare “Quei due parlano lingue diverse“, riferendoci a due persone che parlano parlano senza però mai capirsi e trovare una soluzione definitiva.
Alcuni comportamenti patologici sono per esempio lo scappare davanti a una richiesta del partner, ignorarla, tradire ripetutamente, abbandonare l’altro nel momento del bisogno, pretendere che l’altro ci dedichi tutto il suo tempo e via dicendo.
Ammettere di essere in una relazione non sana è difficile ma uscirne lo è ancora di più. Molti rimangono bloccati addirittura anni in una coppia di questo tipo, naturalmente fermi sempre allo stesso punto, a litigare e piangere sempre per le stesse cose. Difficilmente le relazioni di questo tipo finiscono, perché le nevrosi di una parte sono perfettamente complementari alle nevrosi dell’altra.
Come uscire da una relazione tossica?
Per prima cosa, bisogna rendersi conto di esserci dentro e ammetterlo a se stessi. Una volta fatto ciò, capire che non si è obbligati a rimanerci per sempre. Più si va avanti e poi gli effetti psicologici e fisici di un amore malato iniziano a farsi sentire.
Bisogna quindi trovare il coraggio, da soli o con l’aiuto di un professionista, di riprendere in mano la propria esistenza, staccandola da quella dell’altro. Non è così semplice, lo può confermare chiunque sia uscito da una relazione tossica ma non è impossibile.
Si tratta di un vero e proprio percorso in cui guardarsi dentro, capire chi siamo e cosa meritiamo. Solo a partire da questo punto si può agire e scegliere un amore in maniera consapevole e sana, senza accettare nulla di meno di ciò che meritiamo.