L’Isee sbagliato è un problema più comune di quel che si pensa. In caso di errori però si rischiano sanzioni piuttosto pesanti. Ecco come ovviare
Si tratta di una questione di fondamentale importanza visto che l’Isee serve a determinare la situazione economica dei contribuenti ed è utilizzato per accedere a diversi benefici.
L’inizio dell’anno corrisponde solitamente con l’elaborazione del modello ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Nello specifico è un indicatore che serve per determinare la situazione economica dei contribuenti.
Grazie ad esso è possibile accedere a numerosi benefici e servizi pubblici. Si calcola sulla base di dati contenuti nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) e i contribuenti devono presentarla ogni anno.
La DSU contiene informazioni sui redditi, i patrimoni oltre che le eventuali prestazioni assistenziali percepite dal nucleo familiare del richiedente. Chiaramente ci sono anche delle informazioni sui membri stessi della famiglia. Può essere presentata presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF) o preso gli enti erogatori dei servizi sociali.
Può però capitare che nella DSU possano esserci degli errori o dati incompleti o falsi. Ciò comporta che anche l’ISEE risulterà errato. Quando accade ciò l’INPS invia una comunicazione per chiedere al contribuente di rettificare la propria situazione. Qualora ciò non accada si va in contro a sanzioni pecuniarie piuttosto importanti.
Le sanzioni amministrative vanno da una base minima di 5164 euro fino ad arrivare ad un massimo di 25822 euro. In generale la sanzione erogata non può superare il triplo del beneficio conseguito attraverso l’ISEE sbagliato. Se però la cifra del bonus ottenuto dallo Stato o da altri enti pubblici è superiore a 3999,66 euro, le sanzioni diventano penali e si può addirittura rischiare la reclusione che va da sei mesi a tre anni.
A ciò va aggiunto l’occhio vigile e meticoloso dell’Agenzia delle Entrate può recuperare le somme percepite indebitamente. Quindi è necessario correggere gli errori nell’ISEE. Ci sono due opzioni in tal senso: utilizzare un modello integrativo FC3 per aggiungere i dati mancanti o rifare tutta la procedura compilando di nuovo la DSU con maggiore attenzione e con i dati corretti.
Al contempo se per effetto degli errori nell’ISEE il contribuente ha perso un bonus o delle prestazioni, può richiedere un risarcimento danni.
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