La giacenza media è una delle informazioni necessarie per il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
Scopriamo cos’è la giacenza media, come reperirla o calcolarla in modo tale da presentare al più presto la DSU.
Per i contribuenti il mese di gennaio è piuttosto impegnativo. Devono procedere con l’invio della Dichiarazione Sostitutiva Unica in modo tale da ottenere l’ISEE e poter continuare ad avere accesso a Bonus e agevolazioni. Per completare l’iter correttamente ed evitare omissioni o errori che comporterebbero sanzioni, occorre presentare una serie di documenti e informazioni relativi alla situazione patrimoniale e reddituale dei due anni precedenti all’invio della DSU. Per calcolare l’ISEE 2023 si dovranno avere a portata di mano i dati del 2021. In caso di cambiamenti significativi durante l’anno in corso basterà richiedere l’ISEE corrente per ricalcolare nuovamente l’Indicatore. Tra le tante informazioni da inserire nella domanda ricordiamo il saldo dei conti correnti, le targhe dei veicoli di proprietà, la quota capitale di mutuo, i codici fiscali di tutti i componenti della famiglia e la giacenza media.
La giacenza media annua è l’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo dell’anno. Si tratta, dunque, della somma di tutti gli importi disponibili quotidianamente sul conto corrente o su un altro strumento finanziario divisa per 365 indipendentemente da quando il conto o il prodotto finanziario è stato aperto. Conti correnti, conti deposito, carte prepagate con IBAN, il calcolo della giacenza media dovrà riguardare ogni strumento posseduto dal richiedente l’ISEE.
In questo modo l’Agenzia delle Entrare ha la possibilità di verificare la situazione del patrimonio mobiliare del cittadino da cui dipenderà il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. L’obiettivo è concedere maggiori Bonus e agevolazioni o importi più elevati a chi risulta con un ISEE più basso.
Per calcolare la giacenza media occorre sommare tutte le giacenze giornaliere dal 1° gennaio al 31 dicembre e dividere il risultato per 365. Qualora si rilevasse una giacenza giornaliera negativa il valore inserito nel calcolo sarebbe lo zero. Per quanto riguarda i conti in divisa estera, invece, bisognerà fare attenzione al tasso di cambio. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate specifica che in caso di conto corrente cointestato si dovrà calcolare il valore della giacenza media al 50% in caso di due intestatari, al 33% con tre intestatari e così via.
Pensare di calcolare in autonomia la giacenza – seppure sia una procedura semplice – può far rabbrividire i contribuenti. Fortunatamente secondo la Legge le banche sono tenute a conteggiare la giacenza e comunicarla sia all’Agenzie delle Entrate che al cliente. Inseriscono il dato nell’estratto conto di fine anno oppure di fine trimestre. In questo modo il cittadino non dovrà far altro che entrare nell’home banking, accedere alla sezione Documenti ed estrapolare l’informazione. In alternativa potrà richiedere il cartaceo o la comunicazione del dato via email.
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