Con il nuovo anno il Reddito di Cittadinanza ha iniziato il suo ultimo viaggio. Nel 2024 la misura sparirà e per tanti percettori accadrà molto prima.
Sette mesi di ricariche prima di dire addio alla misura ma attenzione! Per molti percettori l’ultimo versamento è già stato effettuato.
Anno nuovo vita nuova si è solito dire. Purtroppo non è detto che questa nuova vita riservi solamente belle sorprese. I cambiamenti possono essere determinanti per iniziare un percorso gratificante oppure potrebbero rivelarsi ostici. Con riferimento al Reddito di Cittadinanza si rientra nella seconda opzione. Le novità introdotte dal Governo nella Legge di Bilancio stanno preoccupando i percettori del sussidio che presto vedranno scomparire l’entrata mensile. Sette mesi di erogazioni e poi stop. Da gennaio a luglio per trovare un lavoro, partecipare a corsi di formazione, progetti di pubblica utilità senza poter rifiutare nemmeno un’offerta occupazionale o si perderà subito la misura. Alcuni percettori non sanno, poi, che gennaio potrebbe essere stato l’ultimo mese di ricarica sulla card. E i motivi dell’addio sono diversi.
I percettori dell’RdC attendono il 15 del mese per la prima ricarica oppure per ottenere gli arretrati o la nuova erogazione dopo il rinnovo (possibilità non più attiva nel 2023). Tutti gli altri, invece, riceveranno i soldi il giorno 27. A febbraio, però, potrebbero esserci brutte sorprese. L’INPS, infatti, ha avviato dei controlli che porteranno la perdita della misura per tanti cittadini.
L’ente sta verificando in particolare la soddisfazione delle condizioni vecchie e nuove per accedere alla misura. Ogni componente della famiglia dovrà aver accettato la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro così come dovrà sottoscrivere il Patto per l’inclusione sociale. Nessuno potrà tirarsi indietro dal partecipare ai già citati progetti di pubblica utilità. E gli occupabili dovranno frequentare dei corsi di formazione o riqualificazione professionale.
I giovani dai 18 ai 29 anni, poi, se non hanno concluso la scuola dell’obbligo dovranno porvi rimedio.
I percettori del Reddito di Cittadinanza sono obbligati a comunicare qualsiasi variazione nel nucleo familiare sia in termini anagrafici che reddituali. Questo perché i cambiamenti potrebbero determinare un ricalcolo dell’importo erogato se non la perdita del sussidio. Inoltre c’è un altro fondamentale obbligo per coloro che ricevono l’RdC.
Ad inizio anno nuovo devono inviare il nuovo ISEE 2023 dato che l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente 2022 è scaduto lo scorso 31 dicembre. Per continuare a ricevere la misura, nello specifico, avrebbero dovuto presentare la DSU entro il 31 gennaio 2023. Chi non lo ha fatto non riceverà la ricarica di febbraio (e dei mesi successivi) fino a quando non calcolerà il nuovo ISEE.
Infine, se l’INPS dovesse appurare che il percettore svolge lavoro dipendente o autonomo non segnalato procederà con l’immediata revoca della prestazione.
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