Da quando è stata introdotta l’obbligatorietà di indossare le cinture di sicurezza, i morti sulla strada sono calati sensibilmente.
Questi strumenti sono fondamentali in caso di incidente per impedire che guidatore e passeggeri vengano proiettati contro il parabrezza, con il rischio di essere sbalzati fuori dalla vettura.
In molti però ancora non le indossano, specialmente se si tratta di percorrere brevi tratti di strada. Oltre al rischio per la propria incolumità, si può anche incorrere in quello di essere fermati e multati da pattuglie di Carabinieri, Polizia Stradale o vigili urbani. L’ammontare di queste contravvenzioni può diventare molto alto, oltre a compromettere una buona quantità dei punti della propria patente.
La regola generale per le cinture di sicurezza è che andrebbero sempre indossate. In tutti i contesti e su tutti i veicoli in marcia. Non è sempre stato così: la prima legge che introduce l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza, quella del 1989, limitava infatti il loro utilizzo alle automobili, e dentro queste ai soli sedili anteriori. Dopo qualche anno l’obbligo è stato esteso anche ai sedili posteriori, ma questo scarto di tempo ha creato il mito che le cinture non siano sempre obbligatorie in macchina.
Negli anni si sono aggiunte varie modifiche alla legge che hanno incluso vari tipi di veicoli. Al momento la normativa del codice della strada recita che bisogna indossare le cinture di sicurezza se si guida o si è passeggeri di veicoli del tipo M1, M2, M3 o N1, N2, N3, con l’aggiunta recente della categoria L6e.
Le prime categorie si riferiscono ad automobili e i veicoli passeggeri a più di nove posti (autobus), e a quelli adibiti al trasporto merci. La L6e identifica i quadricicli leggeri sotto i 350 kg e i 50 cc di cilindrata. Quindi si tratta delle “macchinine” con targa simile a quella dei motorini. Anche in questo caso quindi le cinture sono obbligatorie.
Indossare le cinture di sicurezza e farle indossare ai propri passeggeri è fondamentale per assicurarsi che in caso di incidente, i danni alle persone siano minimi. Per questa ragione le multe che puniscono questa mancanza sono salate e possono essere sia pecuniarie, quindi in denaro, sia colpire la possibilità di circolare abbassando i punti della patente del guidatore.
La prima cosa che è importante capire è che il codice della strada ritiene il guidatore del veicolo responsabile della sicurezza dei passeggeri. In caso di incidente anche le compagnie assicurative possono rivalersi sul guidatore sfruttando questa norma. Se uno di questi non dovesse indossare la cintura, in caso di controllo sarebbe proprio la persona al volante a pagare. Scendendo nel dettaglio delle sanzioni, si tratta di 5 punti della patente sottratti a chi non indossa o non fa indossare le cinture di sicurezza sul proprio mezzo.
Questa punizione vale anche in caso di alterazioni al veicolo che non permettano di indossare le cinture correttamente. Per quanto riguarda la parte pecuniaria invece la pena può variare a seconda della gravità o della recidività del comportamento. Si parte da 83 euro di multa per arrivare a 322 in caso di infrazione. Gli unici casi in cui si può evitare di mettere la cintura sono quelli che riguardano i passeggeri degli autobus urbani e le donne in gravidanza.
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