Grazie alla RITA (rendita integrativa temporanea anticipata) è possibile andare in pensione con 5 anni d’anticipo. Scopriamo come funziona.
La rendita integrativa temporanea anticipata è una rendita che viene erogata al lavoratore nell’arco di tempo che decorre dall’accettazione della richiesta, fino al raggiungimento del requisito anagrafico che dà accesso alla pensione di vecchiaia. Si tratta di una sorta di scivolo pensionistico che permette al lavoratore di ritirarsi prima dal lavoro in presenza di determinate condizioni.
La RITA è un’erogazione frazionata del montante contributivo accumulato dal lavoratore nell’arco della sua carriera lavorativa. In sostanza, il lavoratore che decide di ricevere la rendita potrà anticipare di 5 anni l’uscita dal lavoro, purché sussistono determinati requisiti stabiliti dalla normativa.
Scopriamo quali sono le condizioni che danno la possibilità di andare in pensione con 5 anni in anticipo.
Pensione con 5 anni d’anticipo: com’è possibile?
La rendita integrativa temporanea anticipata è un’erogazione concessa al lavoratore, permettendogli di anticipare il ritiro dal lavoro di cinque anni rispetto all’età di pensione di vecchiaia.
Durante l’arco di tempo che decorre dal riconoscimento della rendita, fino al conseguimento dell’età anagrafica che dà accesso alla pensione di vecchiaia, il lavoratore riceverà la cosiddetta RITA. Essa corrisponde ad un importo calcolato in base al montante contributivo accumulato dal lavoratore durante la propria carriera.
Per questo motivo, la RITA viene definita rendita integrativa perché è presa dal capitale accumulato nel proprio fondo pensione. Ma, allo stesso tempo, è un’erogazione temporanea perché non è vitalizia, ma sarà erogata al lavoratore solo per il tempo che intercorre dalla richiesta, al raggiungimento del pensionamento di vecchiaia. Infine, la definizione anticipata indica proprio la possibilità per il lavoratore di anticipare il pensionamento.
Affinché un lavoratore abbia la possibilità di accedere alla rendita integrativa è necessario che sussistano specifici requisiti. Dunque, possiamo affermare che la RITA non è una possibilità accessibile a tutti.
Per beneficiare di quest’opportunità è necessario che il lavoratore:
- Sia andato incontro alla cessazione dell’attività lavorativa;
- Raggiunga l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza, entro i cinque anni successivi alla cessazione delle attività lavorativa;
- Abbia maturato almeno 20 anni di contribuzione nei regimi obbligatori di appartenenza;
- Abbia maturato almeno cinque anni di partecipazione alla previdenza complementare.
Tuttavia la disciplina prevede la possibilità di accedere alla rendita anche in presenza delle seguenti condizioni:
- Cessazione dell’attività lavorativa
- Inoccupazione causata dalla cessazione delle attività lavorativa, per un periodo superiore a 24 mesi;
- Raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia entro i dieci anni successivi al compimento del periodo minimo di inoccupazione;
- Aver maturato almeno cinque anni di partecipazione alla previdenza complementare;
- Aver maturato almeno tre anni di partecipazione alla previdenza complementare se il lavoratore si sposta in un altro Stato membro.
La rendita integrativa temporanea anticipata può essere applicata a tutti i lavoratori autonomi o dipendenti, sia del settore pubblico che del settore privato. In ogni caso, è necessario che il lavoratore abbia aderito ad una forma di previdenza complementare a contribuzione definita.
Come ottenere la RITA
La rendita è erogata al lavoratore a partire dal momento della richiesta, fino al raggiungimento del requisito anagrafico di pensionamento di vecchiaia. In base alle regole che disciplinano la rendita, il lavoratore ha la possibilità di percepire la RITA per un massimo di 5 anni o 10 anni. Questi devono essere compresi tra l’età anagrafica del lavoratore, al momento della richiesta, e la maturazione del requisito per la pensione di vecchiaia.
Ad ogni modo, la rendita non può essere chiesta e ottenuta da coloro che non lavorano più e non hanno ancora maturato i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia.
Tuttavia, se il lavoratore ha il diritto ad accedere ad una forma di pensionamento anticipato, come ad esempio Opzione donna, può chiedere comunque la rendita. Infatti, la RITA non è cumulabile solo rispetto alla pensione di vecchiaia.
Come presentare domanda
Per ottenere la rendita è necessario presentare un’apposita domanda compilando il modulo previsto dal singolo fondo pensione, a cui aderisce il contribuente.
Sarà dunque necessario recarsi sul sito ufficiale del fondo, per ottenere il suddetto modulo e conoscere la lista dei documenti da allegare alla richiesta. Dal momento di presentazione della domanda della RITA, il termine massimo di liquidazione della prestazione può variare in base al singolo fondo pensione.
Ad ogni modo, non bisogna dimenticare che anche la RITA è sottoposta ad una tassazione. In particolare, a partire dal 1 gennaio 2007 (1 gennaio 2018 per i dipendenti pubblici) la RITA è sottoposta ad una tassazione sostitutiva del 15% o ad una tassazione ordinaria sull’imponibile.
Di fatto, chi aderisce alla prestazione ha la possibilità di avvalersi della tassazione sostitutiva o di quella ordinaria. Per accedere a quest’ultima è necessario che l’aderente presenti espressamente il reddito erogato dal fondo della dichiarazione dei redditi.
Anche dal punto di vista fiscale la RITA segue delle regole tutte sue. In particolare, la disciplina prevede che:
- L’aliquota del 15% diminuisca dello 0,30% per ogni anno di partecipazione successivo al quindicesimo. L’aliquota non potrà mai essere inferiore al 9%.
- Durante la dichiarazione l’aderente può optare per la tassazione ordinaria rinunciando a quella sostitutiva.
- Quando si fa riferimento all’imponibile, s’intende il montante maturato fino al 31/12/2000 al netto dei contributi del lavoratore, ridotti del 4% della retribuzione e della franchigia del sul TFR.
Pensione con 5 anni d’anticipo: facciamo un esempio
Coloro che hanno i requisiti necessari per accedere alla rendita integrativa temporanea anticipata possono andare in pensione con 5 anni d’anticipo.
Per sapere qual è l’importo che l’aderente andrà a percepire occorre conoscere:
- Quanti sono gli anni mancanti alla pensione di vecchiaia;
- Il capitale maturato nel fondo di pensione;
- La percentuale da convertire in RITA.
Ipotizziamo che un lavoratore decida di anticipare il pensionamento, accedendo alla RITA, a 64 anni di età, dunque, con 3 anni d’anticipo rispetto all’età di pensione di vecchiaia.
Se ipotizziamo che il lavoratore abbia accumulato nel fondo 150 mila euro e che applichi una percentuale da convertire in Rita del 10%, scopriremo che il lavoratore riceverà:
- Un importo annuale lordo RITA di 5000 euro;
- Un importo trimestrale lordo di 1.250 euro.
Se lo stesso lavoratore con il medesimo capitale decidesse di aumentare la percentuale di conversione, ad esempio, al 20% riceverebbe:
- Un importo annuale lordo di €10.000
- Un importo trimestrale lordo di 2500 euro (poco più di 830 al mese).