C’è modo di cancellare tutti i nostri debiti quando non siamo in grado di pagare i debitori? Ecco quando la legge può venirti in aiuto.
C’è una normativa contenuta nel «codice della crisi d’impresa» che può aiutare le persone con l’acqua alla gola per i debiti. Vediamo in quali casi può essere applicata e chi può beneficiarne.
C’è una legge che permette a chi naviga in cattive acque dal punto di vista economico di sottrarsi alla tagliola dei debiti. Si tratta di una norma prevista dal cosiddetto «codice della crisi d’impresa». Una normativa riformata recentemente e che si applica non soltanto agli imprenditori ma anche alle persone fisiche “consumatori”, ovvero ai privati e alle famiglie. È conosciuta anche come legge sul sovraindebitamento.
La prima domanda che sorge spontanea è senz’altro questa: a chi si applica la legge sui debiti? Come anticipato, la legge sul sovraindebitamento interessa sia le persone fisiche che le famiglie. Nel caso delle famiglie può essere presentata una sola richiesta per i componenti dello stesso nucleo familiare.
Piano del consumatore e accordo di composizione della crisi
In un caso come nell’altro, sono previsti due tipi di procedure:
- debiti del consumatore: si tratta dei debiti che derivano da obbligazioni contratte per necessità personali o familiari. Ad esempio un prestito per ristrutturare l’immobile o per comprare una macchina, ecc. In casi come questi farsi cancellare i debiti è molto più facile. Basta soltanto il semplice provvedimento da parte del giudice. In questo caso la procedura si chiama “piano del consumatore”;
- debiti per attività lavorativa: sono i debiti originati da obbligazioni contratte in occasione di attività imprenditoriali, artigiane o professionali. Solitamente sono dunque collegate a una partita Iva. In questo caso il semplice provvedimento del giudice non è sufficiente. Occorre prima il consenso dei creditori che rappresentano il 60% del credito totale (il che può voler dire anche un solo debitore, se detiene il 60% del debito complessivo, ad esempio il Fisco). Questa procedura si chiama “accordo di composizione della crisi”: un procedimento che dura al massimo 6 mesi che decorrono dal giorno del deposito della domanda.
Cancellazione dei debiti: come si ottiene?
La ratio – o lo scopo – della legge sul sovraindebitamento è questo: permettere al debitore di cancellare i debiti pregressi con un saldo e stralcio (cioè attraverso un pagamento à forfait) oppure, in caso ci sia una oggettiva e assoluta impossibilità di pagare il debito, senza nessuna contropartita. Una novità, quest’ultima, inserita proprio a favore di chi dovesse risultare nullatenente.
Sia nel primo caso (debiti del consumatore) che nel secondo (debiti per attività lavorativa) il debitore dovrà rivolgersi, aiutato da un rappresentante (preferibilmente un avvocato o un commercialista) a un Organismo di Composizione della Crisi, meglio conosciuto OCC, che dovrà fare una relazione nella quale:
- attestare la condizione di difficoltà economica del debitore;
- indicare una eventuale modalità per pagare una parte del debito (per esempio attraverso la cessione del quinto dello stipendio, un pagamento dilazionato, coi proventi derivanti dalla messa in vendita di un immobile, con l’accollo del debito da parte di un familiare del debitore, e così via).
Successivamente il piano verrà depositato al giudice che deciderà se concedere o meno il taglio del debito oppure, in caso di debiti per l’attività lavorativa, se presentare la proposta al voto dei creditori.
Come chiudere i debiti di una famiglia
Lo strumento della procedura familiare è usato principalmente da componenti di una famiglia che si sono indebitati e che non riescono più a ottemperare agli obblighi contrattuali. Una cosa non infrequente, per esempio, negli acquisti a rate.
Come si fa ad accedere alla procedura? In primo luogo occorre soddisfare queste due condizioni:
- essere membri della stessa famiglia, ovvero: 1) il coniuge o le parti dell’unione civile o i conviventi di fatto; 2) i parenti entro il quarto; c) gli affini entro il secondo grado;
- essere conviventi oppure trovarsi in una condizione di sovraindebitamento derivata da una comune origine.
In casi come questi può essere aperta un’unica procedura dietro ricorso unitario di due coniugi, accompagnata da un’unica relazione dell’OCC, relativa a tutti i componenti della famiglia che si versano in una condizione di sovraindebitamento.
Quando si può avere la cancellazione dei debiti?
Queste procedure possono essere attivate soltanto quando ci si ritrova in uno stato di “sovraindebitamento“. La legge lo definisce come una situazione di perdurante squilibrio, tra le obbligazioni assunte dal debitore e il patrimonio prontamente liquidabile per soddisfarle. Una situazione che produce di conseguenza la significativa difficoltà di far fronte alle proprie obbligazioni oppure la definitiva incapacità di soddisfarle regolarmente.
Per valutare l’ammissibilità delle procedure di cancellazione del debito va considerata la totalità delle obbligazioni assunte del debitore, indipendentemente dal fatto che all’origine ci possano essere motivazioni di natura personale, imprenditoriale, familiare e anche i debiti non scaduti.
Ecco quando invece non si può avere la cancellazione dei debiti
Non si può accedere alla procedura di esdebitazione quando il debitore:
- ha già usufruito, nei 5 anni precedenti, di una delle procedure;
- ha già goduto dell’esdebitazione per 2 volte;
- ha prodotto una documentazione che non permette una ricostruzione puntuale della propria situazione economica e patrimoniale.
Inoltre non si può accedere all’accordo di composizione della crisi nel caso in cui l’interessato:
- si sia reso responsabile di atti (anche omissivi) che miravano a frodare le ragioni dei suoi creditori;
- abbia visto annullare o risolvere un accordo precedente per motivi imputabili a lui.
Invece il piano del consumatore non può essere ottenuto quando:
- è stato revocato il piano proposto dal consumatore oppure è finito l’effetto dell’omologazione;
- all’origine del sovraindebitamento ci sono colpa grave, malafede o frode da parte del debitore.
L’esdebitazione, che cos’è
Dopo aver avuto accesso a una procedura di sovraindebitamento, il debitore può chiedere l’ammissione al beneficio della liberazione dei debiti residui verso i creditori soddisfatti. Si tratta della cosiddetta esdebitazione.
Per ottenerla il debitore deve dimostrare di non poter più offrire ai propri creditori alcun tipo di utilità, indiretta o indiretta, neanche in futuro.