Talvolta risparmiare soldi può sembrare una “mission impossible”. Ma non c’è bisogno di essere Ethan Hunt per portare a termine questa impresa.
C’è chi si domanda se esiste una qualche regola segreta o qualche trucco per farcela. Bene, la risposta è affermativa. Basta un po’ di forza di volontà e seguire una semplice regola: quella dell’1%.
Si tratta di un semplice accorgimento per controbilanciare un meccanismo psicologico che si attiva in particolare in periodi di forte stress, ansia e preoccupazione. Come quelli che stiamo vivendo dopo la pandemia seguita dalla crisi bellica in Ucraina, il caro prezzi e il caro energia. Tutte crisi che hanno finito per intaccare i budget familiari e il potere d’acquisto degli stipendi. Con un unico risultato: rendere estremamente difficile mettere da parte qualcosa a fine mese.
Al contrario, proprio in questi periodi di stress le persone si sentono spinte a spendere per acquisti che per prime riconosceranno come superflui se non del tutto inutili, cedendo al desiderio di acquistare un nuovo prodotto.
Dopo l’acquisto – ci avrete fatto caso – subentra subito un senso di gratificazione. Il problema è che, come accade a Pinocchio e Lucignolo, la piacevole sensazione passa in fretta. E si rimane soltanto con una ben meno gradevole sensazione: quella di aver fatto compere scioccamente, per cose di cui proprio non avevamo tutta questa necessità.
Ecco dunque che può aiutarci la regola dell’1%, inventata dal mago australiano della finanza Glen James. Una regola che, se seguita, potrebbe darci una grossa mano per non scialacquare i nostri risparmi. Ma cos’è questa regola e come funziona? Vediamo perché è importante.
L’impulso all’acquisto, in una società capitalistica come la nostra, è una bestia non sempre facile da tenere sotto controllo. Un po’ come i cavalli imbizzarriti con cui gli Antichi rappresentavano gli uomini caduti in preda delle passioni esagerate. Acquistare, anche compulsivamente, in un mondo capitalistico produce una immediata sensazione di gratificazione. Ma ha il non trascurabile svantaggio, tra le altre cose, di svuotare le nostre tasche dai risparmi.
A impulsi di questo genere cerca di sopperire la regola dell’1%, un parto della mente di Glen James, guru della finanza e conduttore del podcast finanziario australiano, My Millennial Money. Una regola pensata appositamente per prevenire le spese inutili e farci risparmiare un bel po’ di quattrini.
La regola dell’1% funziona in maniera semplicissima, alla portata di chiunque. Serve solo un pizzico di volontà e decisione. Quando vogliamo comprare qualcosa dovremmo fare una semplice verifica: controllare che il prezzo dell’oggetto che vogliamo acquistare – che sia un vestito, un arredo per la casa, un libro, un elettrodomestico, un cellulare – non superi l’1% del nostro stipendio annuo lordo.
Se dovesse essere così, ovvero se l’oggetto delle nostre brame dovesse essere superiore alla fatidica soglia dell’1%, la cosa da fare è questa: aspettare un giorno prima di procedere con l’acquisto. Il tempo necessario per “raffreddare” i bollenti spiriti (ricordate i cavalli imbizzarriti?) che sembrano gridare in noi: «Compra, compra, compra!».
Si tratta, in sostanza, di “congelare” l’impulso che ci spinge a comprare per ricavare la gratificazione immediata. Dandoci così tempo di ragionare e riflettere, per capire se davvero quella spesa serva davvero, sia utile o se, viceversa, possiamo tranquillamente farne a meno.
Per fare anche questa volta un esempio pratico: se guadagniamo 30 mila euro lordi all’anno il nostro budget massimo per un singolo acquisto corrisponderà a 300 euro. Perciò se comprare l’ultimo modello di iPhone da oltre mille euro solletica le nostre voglie – e non perché abbiamo bisogno di cambiare il nostro cellulare rotto – questa semplice regoletta ci dirà di lasciar perdere, di mettere tra parentesi l’impulso ad acquistare e aspettare 24 ore. Ragionando a mente fredda, più lucidamente, arriveremo facilmente alla conclusione. Cioè che quell’istinto a comprare, una volta “raffreddato” a dovere, non era altro che un bisogno indotto e irreale. E nel caso invece fosse reale, aspettare una giornata non farà comunque una grande differenza.
Un buon modo per tagliare sulle spese inutili e cominciare a risparmiare, individuando il proprio budget e rispettandolo. Il punto forte della regola dell’1% sta anche nella sua “elasticità”, visto che permette di acquisire una mentalità, una “forma mentis” che ci permetterà non solo di prevenire gli sprechi di denaro (bloccando l’impulso compulsivo che ci spinge a comprare qualcosa per provare un senso di gratificazione), ma anche gli sprechi di tempo.
Non è raro infatti che i ritmi sempre più alti del lavoro o dello studio impediscano di ritagliarsi del tempo da dedicare a sé (o agli altri) per dedicarci magari a qualcosa che ci piace (come una passione o un hobby) o attività utili (come il volontariato). Applicando alle 24 ore della giornata la regola dell’1% potremo individuare le “finestre temporali” da dedicare a cose diverse dal lavoro. Anche fossero solo di 15 minuti, cioè circa l’1% delle 24 ore giornaliere.
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