L’Inps attiva un sistema di notifiche per ricordare ai contribuenti scadenze, documenti da inviare e i bonus a cui hanno diritto.
Adesso dunque basterà una notifica per avere tutte queste informazioni. Ma come si fa ad attivare il nuovo servizio messo a disposizione dall’Inps? Vediamo come si può farlo.
L’Inps – che sta, per chi non lo sapesse, per Istituto nazionale per la previdenza sociale – fornirà a chi lo richiederà esplicitamente un servizio di notifica attraverso email e sms. In questo modo si potrà essere sempre aggiornati su scadenze e servizi che ci interessano.
Tra questi possono esserci le scadenze dei pagamenti o la necessità di trasmettere dei documenti. Ma anche l’accesso a bonus che spettano al contribuente. Si tratta di un progetto compreso nel più ampio piano di semplificazione previsto dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo è quello di facilitare il dialogo tra cittadini e pubblica amministrazione.
Attivare le notifiche Inps: come si fa
Come si fa ad attivare il servizio di notifiche Inps? Il procedimento per l’attivazione è pensato in maniera da essere semplice e veloce.
Anzitutto, per attivare il servizio di notifiche bisogna collegarsi e accedere al portale MyINPS attraverso la propria identità digitale (Spid, Cie o Cns). Successivamente dovremo cliccare nella sezione Gestione consensi e attivare poi la voce Adesione ai servizi proattivi premendo su Acconsento. Cosa importante da sapere: quest’ultima voce può sempre essere deselezionata per interrompere l’arrivo delle notifiche.
Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha descritto il nuovo servizio come un processo al servizio dei contribuenti che permetterà loro di conoscere subito le agevolazioni e i contributi a cui hanno diritto. Ad esempio alla nascita di un figlio sarà molto utile a mamma e papà sapere su quali aiuti poter fare assegnamento
La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione
Da anni le amministrazioni pubbliche hanno intrapreso la strada della digitalizzazione dei loro servizi. In questa direzione ad esempio sono andate le costanti e regolari semplificazioni nel caso del 730 e l’Isee precompilati, oltre al formulario precompilato ai fini dell’Imu.
Come ricorda il suo presidente, l’Inps raccoglie una enorme quantità di dati. Un fatto che fa sorgere problematiche di varia natura, non ultima quella della tutela della privacy dei contribuenti. Si pone anche il problema di mettere le informazioni a disposizione dei cittadini che a questo scopo devono essere oggetto di un costante aggiornamento.
Sempre più la Pa punterà su Open source, tecnologie Cloud e sull’Intelligenza artificiale. Grazie ai fondi del Pnrr sembra questa la strada tracciata per migliorare sempre più le prestazioni dell’istituto previdenziale.
Come si chiederà la pensione del futuro
Sempre Tridico ha detto al Corriere della Sera di trovare indovinata l’ipotesi di mettere a punto anche una domanda di pensione precompilata per semplificare, anche in questo caso, l’iter burocratico di chi esce dal mondo del lavoro. Ma la cosa più interessante ancora è che la possibilità di far circolare e incrociare i dati raccolti in maniera sempre più rapida e precisa consente di controllare in modo veloce e stringente anche se chi chiede di accedere ad agevolazioni e aiuti (leggi: bonus) abbia realmente i requisiti per ottenerli.
Da diverso tempo infatti la Pubblica amministrazione sembra aver scelto la strada giusta, dal punto di vista della tecnologia necessaria, facendo ricorso a software e a esperti in grado di rendere davvero più fluida la complessa macchina di enti, istituti e istituzioni. Inutile dire che si tratta di tecnologie che hanno un costo. E che dunque per essere ottimizzate, gestite e mantenute in efficienza avranno bisogno di risorse. A questo dovrebbero servire i sostanziosi fondi (più di 6 miliardi di euro) destinati dal Pnrr alla digitalizzazione della Pa.