Investire in Bfp può essere un ottimo modo per proteggere il capitale dall’inflazione. Scopriamo qual è il rendimento di 15.000 euro.
I buoni fruttiferi postali sono uno strumento di risparmio che esiste da diversi decenni. Nel corso della sua lunga storia ha saputo conquistare la fiducia dei risparmiatori italiani, tanto da essere considerato uno degli migliori strumenti di investimento a basso rischio.
Del 2022, Poste Italiane ha adeguato i rendimenti dei buoni fruttiferi postali in virtù dell’aumento del tasso di inflazione registrato. Dunque, coloro che sottoscrivono, ora, un Bfp avranno la possibilità di beneficiare di tassi di rendimento decisamente più vantaggiosi rispetto a quelli applicati prima del suddetto adeguamento.
Tuttavia, nella scelta di un buono postale occorre valutare qual è la durata dell’investimento a cui si vuole sottoporre il proprio capitale.
Di fatto, attualmente sul mercato sono presenti circa dieci buoni fruttiferi postali che si contraddistinguono per la durata e il tasso di rendimento.
Scopriamo quali sono i possibili guadagni, per chi decide di investire in Bfp per una cifra pari a 15.000 euro.
I buoni fruttiferi postali hanno caratteristiche simili tra loro. A differenziare questi prodotti di investimento ci pensano la durata e il tasso di rendimento applicato.
Dopotutto, i buoni fruttiferi postali sono tutti emessi da Cassa depositi e prestiti e collocati sul mercato da Poste Italiane. Essi si contraddistinguono per l’elevato grado di affidabilità. Non a caso il rimborso del capitale è sempre garantito dallo Stato.
Inoltre, i buoni fruttiferi postali non presentano costi di sottoscrizione o rimborso del capitale, fatta eccezione per gli oneri fiscali. Senza dimenticare che è prevista l’applicazione di una tassazione agevolata al 12,50% sugli interessi maturati. Fermo restando che per i buoni di importo superiore a 5.000 euro la legge prevede l’applicazione dell’imposta di bollo.
Ad ogni modo, la sottoscrizione di un buono fruttifero postale permette al titolare dello stesso di chiedere il rimborso in qualsiasi momento, fino alla data di prescrizione.
I buoni fruttiferi postali possono essere sottoscritti in modalità cartacea o dematerializzata. Nel primo caso è necessario recarsi personalmente presso uno degli uffici postali dislocati sul territorio nazionale. Chi opta per la versione cartacea deve presentare, al momento della sottoscrizione, il proprio codice fiscale e il documento di riconoscimento. Mentre coloro che preferiscono la versione dematerializzata hanno la possibilità di sottoscrivere il Bfp accedendo al sito ufficiale di Poste Italiane o tramite l’app BancoPosta.
Sebbene non vi siano sostanziali differenze tra il buono cartaceo e quello dematerializzato, è opportuno precisare che quest’ultimo non va incontro a prescrizione perché, alla scadenza, avviene automaticamente il rimborso sul conto postale del titolare.
Quali sono i tassi di rendimento dei nuovi buoni fruttiferi postali? Quanto si guadagna investendo 15.000 euro in Bfp?
I buoni fruttiferi postali sono suddivisi in due grandi categorie, in base alla durata dell’investimento. Di fatto, l’investitore ha la possibilità di optare per diversi Bfp di breve-medio periodo e altri di medio-lungo periodo.
Alla prima categoria appartengono i seguenti buoni:
Tra i buoni fruttiferi postali di medio-lungo termine ci sono tre prodotti attualmente disponibili della durata di 12, 16 e 20 anni.
Ci stiamo riferendo ai buoni:
Ora che abbiamo conosciuto i buoni fruttiferi postali scopriamo qual è il rendimento lordo a scadenza di un investimento di 15.000 euro in Bfp:
Marco Piuri, direttore generale di FNM S.p.a., racconta di aver scelto di lasciare l’incarico in…
Gli integratori alimentari Solisa sono integratori naturali che provengono dalle montagne del Massiccio del Pollino,…
L’Inghilterra è la patria della lingua inglese, la più utilizzata nel mondo del lavoro e…
I Buoni Fruttiferi Postali sono garantiti dallo Stato italiano ma il pericolo di perdere soldi…
I consumatori sono in pericolo, Conad annuncia un richiamo per salmonella. Non bisogna consumare il…
Nei prossimi mesi verranno erogati nuovi incentivi auto, per tutelare le aziende e favorire l'incremento…