In Italia le ristrutturazioni possono godere di diversi bonus e vantaggi, tra cui anche, in alcuni casi, l’IVA agevolata.
L’imposta sul valore aggiunto è una delle tasse più comuni in Italia, si applica a tutti i beni scambiati all’interno dello Stato ed equivale al 22% del valore lordo del prodotto stesso.
In alcuni specifici casi, l’IVA può essere scontata del 12%, raggiungendo il 10%, per determinati interventi di ristrutturazione di edifici. Questo vantaggio si somma al bonus più comune per questo tipo di lavori, che sconta il 50% delle spese eseguite e le rimborsa tramite vantaggi fiscali. Allo stesso modo, l’IVA agevolata può essere essere sommata a tutti gli altri bonus edilizi, come il superbonus.
Ristrutturazioni e IVA ridotta: quando si può applicare?
L’IVA è una tassa onnipresente in tutte le transazioni che avvengono in Italia. Rappresenta una delle principali fonti di entrate per lo Stato, ma proprio la sua capillarità permette al fisco di utilizzarla per incentivare determinate spese. Tra queste, ce ne sono anche alcune che riguardano le ristrutturazioni edilizie.
Le operazioni di manutenzione, straordinaria e ordinaria, sono gli interventi di ristrutturazione edilizia più comuni. Sia nelle case private che nei condomini, queste riparazioni avvengono con cadenza regolare. In entrambi i casi, l’IVA è ridotta al 10% sulle prestazioni e i servizi ad esse collegati. Discorso diverso per quanto riguarda i beni utilizzati.
L’IVA si applica per intero, a meno che i beni non siano considerati “Di valore significativo”. In questo caso si applica l’IVA al 10% per un valore che non può superare quello dei servizi erogati stessi. Ad esempio: se per un lavoro di manutenzione sono stati spesi 15.000 euro, 5.000 dei quali in manodopera e 10.000 in materiali, l’IVA al 10% si applicherà sull’interezza della manodopera e su una cifra pari ad essa di beni, quindi in tutto a 10.000 euro. I restanti 5.000 euro di beni saranno invece tassati al 22%.
Per beni di valore significativo non si intende una precisa cifra, ma la tipologia dei materiali utilizzati. Vi rientrano ascensori, montacarichi, caldaie, videocitofoni, condizionatori e sistemi di riciclo d’aria, sanitari e rubinetti dei bagni e sistemi di sicurezza.
Gli altri interventi con l’IVA ridotta
Gli altri interventi edilizi che giovano dell’IVA al 10% sono quelli di recupero. Si tratta di lavori che mirano alla ristrutturazione, al restauro o al recupero dell’edificio. La tassazione ridotta può essere applicata, come nel caso precedente, sia ai beni utilizzati che alle opere.
L’IVA agevolata si applica in questi casi anche alle forniture dei beni finiti, vale a dire quei materiali utilizzati nelle opere di ristrutturazione che, pur essendo incorporati, mantengono una propria individualità. Si tratta ad esempio di infissi, porte interne, sanitari o caldaie. Come già per la tassazione agevolata spiegata in precedenza, anche in questo caso l’IVA al 10 % si somma agli altri bonus edilizi.