Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, con il suo partito, è di recente diventato il principale punto di riferimento politico per gli anziani.
Durante la campagna elettorale e la stesura della legge di bilancio ha spinto per un aumento delle pensioni minime fino a mille euro.
Una battaglia vinta solo in parte, con le pensioni minime che sono state rivalutate ma non ai livelli che avrebbe voluto il Cavaliere. Ora che il governo ha stanziato i fondi per il prossimo anno però, Forza Italia si sta muovendo con una proposta a costo zero che difenda i diritti degli anziani. L’idea è quella di un garante della terza età, un’autorità che protegga i diritti delle persone anziane. L’Italia è un paese vecchio, in cui l’età media è molto elevata e gli anziani rappresentano una parte importante della popolazione.
Gli anziani sono da sempre al centro del programma politico di Berlusconi e di Forza Italia. Le promesse di alzare le pensioni, ultima quella di portare la minima a 1000 euro, hanno sempre fatto parte della proposta del Cavaliere, fin dagli esordi. Con le dimensioni dell’elettorato del partito ormai ridotte, le attenzioni verso chi ha un’età più avanzata sono aumentate, diventando spesso il punto focale della proposta politica.
L’ultima idea elaborata da Berlusconi in fatto di terza età è quella di istituire un garante per i diritti delle persone anziane. Il disegno di legge è stato presentato Daniela Ternullo della Commissione Affari Costituzionali del Senato della repubblica, con il supporto di tutta Forza Italia.
«L’istituzione del Garante nazionale degli anziani è una delle battaglie distintive dell’impegno dei seniores di Forza Italia a favore della terza età. E’ questo un importante segno di attenzione della politica alle persone fragili e in difficoltà, ai disabili e a tutti gli anziani nel loro complesso, spesso trascurati, isolati e non sostenuti adeguatamente per il rispetto dei loro diritti» ha dichiarato il coordinatore di Forza Italia Seniores Enrico Pianetta.
La politica italiana sembra concentrata sugli anziani. Spesso il centro della discussione sono le pensioni, che occupano una parte rilevante della spesa pubblica. Ogni campagna elettorale ospita lunghi dibattiti sulle modifiche all’attuale legge previdenziale, la Legge Fornero, che non viene poi però mai veramente riformata in quanto unica opzione sostenibile per le casse dello Stato.
Le ragioni di questa focalizzazione sulla terza età sono varie, ma tra queste c’è sicuramente il fatto che l’Italia è un paese anziano. Le persone con più di 65 anni sono 14 milioni su un totale di meno di 60 milioni di abitanti. Questa situazione è determinata sia dall’altissima speranza di vita del nostro paese, tra le più alte al mondo insieme al Giappone, che dalla scarsa natalità e dalla bassissima immigrazione presenti nel nostro paese.
Gli anziani sono quindi molti, più dei giovanissimi, e questo in futuro creerà problemi al sistema-Paese. Le pensioni saranno sempre meno sostenibili, a meno di non trovare soluzioni alternative per aumentare la forza lavoro. L’aumento della natalità è un processo lento, e spesso le politiche demografiche si sono rivelate o inefficaci, o hanno mostrato conseguenze imprevedibili. Anche l’immigrazione però non sembra una soluzione plausibile, data la poca competitività degli stipendi del nostro paese che rendono i posti di lavoro in Italia poco appetibili.
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