Una famiglia intera è finita in ospedale: tutti intossicati dalle esalazioni di gas della stufa a pellet.
Fortunatamente nessuno dei membri della famiglia è in pericolo di vita. Ma la tragedia era davvero a un passo. Ci si domanda se sia stato un caso isolato, fortuito, oppure se queste stufe siano realmente pericolose. Ecco quello che bisogna sapere.
È successo domenica scorsa, 12 febbraio. Quella che doveva essere una tranquilla domenica d’inverno ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Ha rischiato grosso una famiglia di Marotta finita al pronto soccorso a causa di una fuga di monossido di carbonio. Alcuni componenti della famiglia (di 7 persone) hanno lanciato l’allarme. E una volta giunti sul posto assieme al 118, i vigili del fuoco hanno subito individuato la causa dei sintomi da avvelenamento da questo invisibile e insidiosissimo gas: le esalazioni provenienti dalla stufa a pellet.
Fortunatamente la brutta avventura si è conclusa bene per la famiglia intossicata dal monossido sprigionato dalla stufa: tutti i 7 componenti stanno bene e nessuno è in pericolo di vita. Ma se la sono vista brutta e la tragedia è stata veramente dietro l’angolo.
Sotto accusa è finita dunque la stufa a pellet. La domanda, come in altri casi, sorge dunque spontanea: come è stato possibile? E ancora: si tratta di un caso isolato o usare la stufa a pellet è rischioso per tutti? Possibile che si rischi la vita utilizzando una stufa a pellet?
Domande più che legittime. Anche perché si tratta di un tipo di impianto relativamente moderno, installato secondo rigidi e stringenti protocolli. È noto a tutti infatti che chi vuole fare ricorso a un impianto di riscaldamento come questo non può semplicemente comprare una stufa, portarsela a casa e cominciare a usarla. Deve intervenire un tecnico specializzato. Stesso discorso per la manutenzione della stufa a pellet, anche se alcune pulizie ordinarie possono essere eseguite dal proprietario della stufa.
C’è anche da dire che il caso della famiglia di Marotta intossicata dalla fuoriuscita di monossido di carbonio non è isolato. In passato un uomo è morto proprio a causa delle esalazioni del gas provenienti dalla sua stufa a pellet. Il monossido di carbonio infatti, lo ricordiamo, è un gas che può trasformarsi facilmente in un killer silenzioso, essendo inodore e senza colore, micidiale per chi dovesse inalarlo.
A Marotta, grazie al cielo, la vicenda si è risolta senza drammi. La famiglia intossicata è in buone condizioni, ma 7 persone hanno accusato dei malori. Pertanto sono tutte finite al pronto soccorso per accertamenti dopo il tempestivo intervento del personale sanitario e dei vigili del fuoco.
A quanto pare stavano usando una stufa a pellet difettosa, collocata in una stanza priva di prese d’aria e con diverse irregolarità nell’installazione. Da qui il cattivo funzionamento della stufa che ha portato al rischio che il monossido di carbonio facesse altre vittime.
Stavolta è andata bene, ma non sempre va così. Il fenomeno dunque è uno di quelli da non sottovalutare. Sono gli stessi esperti poi ad affermare che l’uso del pellet non è completamente esente da rischi. Scopriamo perché questa sicurezza al 100% non c’è e soprattutto come possiamo fare per proteggerci da potenziali rischi per la salute:
Una premessa è doverosa: il riscaldamento a pellet rappresenta indubbiamente una valida, economica e sostenibile alternativa al gas. Ma è altrettanto vero che tanto le stufe quanto i cilindretti di legno possono presentare qualche rischio.
Come abbiamo visto, da una stufa difettosa può sprigionarsi il pericolosissimo monossido di carbonio. Ma quello che forse non è noto a tutti è che la fuoriuscita di gas non è l’unico pericolo. Anche lo stoccaggio del pellet stesso può rivelarsi pericoloso. Infatti i famosi cilindretti di legna, quando vengono lasciati in un locale chiuso, possono andare incontro a una trasformazione chimica e rilasciare a loro volta il gas letale. Un fatto che rischia di diventare fatale se la stanza non è areata a sufficienza. In caso di scarsa areazione il gas può arrivare da accumularsi, con esiti fatali per chi dovesse entrare nella stanza.
Si tratta, lo ribadiamo, di un gas potenzialmente letale. Lo provano, purtroppo, i numerosi incidenti domestici provocati ogni anno dalle esalazioni di monossido di carbonio che, come abbiamo detto, essendo inodore viene inalato dalle persone che non si accorgono nemmeno di respirare un gas nocivo.
Il monossido di carbonio raggiunge velocemente i polmoni e una volta penetrato si lega all’emoglobina nel sangue e prende il posto dell’ossigeno. Tra i sintomi più frequenti dell’intossicazione da monossido di carbonio ci sono la nausea e una forte emicrania. In casi come questi occorre intervenire in tempi, altrimenti si cade in stato di incoscienza e la morte sopraggiunge nel giro di poche ore. Se la persona viene ricoverata velocemente in ospedale deve sottoporsi alla terapia in camera iperbarica.
Come abbiamo visto, i rischi legati all’uso delle stufe alimentate col combustibile pellet ci sono. Però non dobbiamo essere terrorizzati al pensiero di fare ricorso a questo sistema di riscaldamento. La cosa più saggia da fare, piuttosto, è quella di seguire scrupolosamente le misure di sicurezza previste proprio per scongiurare rischi e pericoli come quelli illustrati sopra.
Non ci saranno rischi usando la stufa a pellet se seguiremo con attenzione queste regole. Naturalmente in caso di dubbi la cosa migliore da fare è mettersi in contatto con la ditta che ha installato la nostra stufa a pellet o con un tecnico qualificato.
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