La “profezia” drammatica che è stata fatta, inconsapevolmente, a Che Tempo Che Fa: anche Fazio è rimasto senza parole.
A Che Tempo Che Fa si è avverata una vera e propria profezia che nessuno avrebbe mai immaginato, con il senno del poi, dopo qualche anno. Come sappiamo il programma di Fabio Fazio, che va in onda ormai da circa un anno è arrivato sul Nove dopo un addio tumultuoso e davvero molto discusso alla Rai, azienda in cui il programma di Fazio era rimasto per oltre 20 anni. Qualche tempo fa, quando ancora il talk show famosissimo, che anche con il passaggio nel gruppo Discovery sta facendo continuamente numeri davvero impressionanti, il conduttore aveva un ospite davvero famosissimo in studio, con uno dei suoi monologhi che hanno letteralmente fatto impazzire il web e che, soprattutto, letto con gli occhi di oggi, è ancora più impressionante, soprattutto per via del fatto che è come se avesse qualcosa di “profetico”.
Di che cosa stiamo parlando? Il riferimento è al monologo di Michele Serra che, come sappiamo, è stato per tantissimo tempo una delle voci molto autorevoli, e sicuramente più interessanti, di questo programma. Ma che cos’ha detto quest’uomo? In moltissimi se lo stanno chiedendo: ecco le sue parole che hanno lasciato tutti, ancora oggi, a bocca aperta letteralmente.
Michele Serra e la “profezia” del nucleare a Che Tempo Che Fa
Michele Serra in questo monologo ha avuto modo di parlare della bomba atomica dicendo che il mondo, se continuerà a crearle, potrebbe dare vita ad un vero e proprio terzo conflitto mondiale. Una vera e propria lezione che nessuno avrebbe mai immaginato dal momento che, come ha avuto modo di sottolineare, rappresenta una vera e propria minaccia molto più seria di quello che tutti noi potremmo mai immaginare. Il motivo? La scienza dice che per distruggere il mondo ci vorrebbero 50 bombe atomiche…ma nel mondo ce ne sono quindicimila.
Ci si chiede, quindi, a che cosa servano le restanti 14950 ed il motivo è ancora tutto da scoprire e non è chiaro. “Un accumulo così smisurato è una forma di collezionismo” Aveva detto lui. Insomma, qualcosa di davvero impressionante se riletto con il senno del poi oggi.